Questa innovazione mira a indagare e sperimentare materiali per la coltivazione, l’identificazione e l’imballaggio delle piante in vaso alternativi ai materiali plastici di sintesi chimica non biodegradabili.

Obiettivo è la sostituzione, crescente nel tempo e sul territorio, dei materiali convenzionalmente utilizzati (es. polietilene, polipropilene, polivinilcloruro, polistirolo utilizzati per vasi, contenitori, accessori vari per l’identificazione delle piante, sacchetti e coni per imballaggio) con altri aventi analoga funzione, ma biodegradabili o compostabili [es. Acido polilattico (PLA); CPLA (Acido polilattico cristallizzato); aggregati a base di compost vegetale; termoformati lolla e pula di riso; termoformati a base di pasta di cellulosa impermeabilizzata con materiali biodegradabili; prodotti derivanti da farine di frumento e di mais (Biolice)].

La scelta di questi ultimi sarà effettuata in base a:

• Prove di confronto tra i materiali innovativi biodegradabili/compostabili e quelli convenzionali non biodegradabili/compostabili;
• Qualità e durata dei materiali innovativi, in relazione alle condizioni ambientali e alle esigenze d’uso, sia del produttore che dell’eventuale intermediario e del consumatore finale;
• Costi economici della sostituzione, in relazione ai costi ambientali legati all’uso delle plastiche di sintesi e all’effetto di tale sostituzione sull’immagine dei prodotti e del territorio;
• Richieste specifiche dei diversi mercati di destinazione (Paesi), dei gruppi distributivi (GDO, Garden Centre, …), nonché del tipo di certificazione produttiva (Integrata o biologica).